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Centro Shanti – Via Carducci 12 – Trieste

18 – 19 Maggio 2024

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Trieste, Modena, Cesenatico, Fanano

da Gennaio a Giugno 2024

meditazioni attive di Osho

La Meditazione è Osservazione.
La Meditazione significa: Essere Consapevoli.
L’importante non è quello che osserviamo, ma la qualità dell’osservazione, la qualità del nostro essere consapevoli e svegli.
Per esempio, se camminiamo o stiamo seduti o ascoltiamo in modo consapevole, il camminare, lo stare seduti o l’ascoltare diventano meditazione.
Quindi la meditazione non va contro l’azione, non è un fuggire dalla vita, è un andare verso la vita, un partecipare totalmente alla vita. Non a caso, le meditazioni create da OSHO sono definite “attive”. Questo tipo di meditazioni implicano una fase di azione, a volte intensa e fisica, altre volte più gentile, seguita da una fase d’inattività, immobilità.

aree di lavoro

gli aspetti specifici sui quali mi focalizzo durante il lavoro con una persona.

Sviluppo delle relazioni consapevoli

L’esperienza di una relazione profonda è una delle più preziose e più belle della vita.
Spesso i nostri sforzi per trovare e conservare l’amore e l’amicizia si risolvono nel conflitto, nella delusione e nella frustrazione: ripetiamo continuamente gli stessi dolorosi modelli. Il problema sta nelle ferite profonde che ci portiamo dentro e che, se non risolte, possono contaminare o sabotare le nostre relazioni condannandoci alla dipendenza o all’isolamento.
Questo lavoro affronta gli ostacoli che ci impediscono di vivere al pieno del nostro potenziale ed esplora le radici della co-dipendenza: le ferite lasciate in noi dagli eventi traumatici che possono esserci accaduti nella vita, la vergogna e le paure di
separazione e abbandono.
In questo percorso, sia in individuale che in gruppo, sarà possibile esplorare la natura di questa parte di noi così delicata e nascosta, in modo da avere la possibilità di connettersi ad essa, a modo proprio e con i nostri tempi.
Sarà possibile imparare quali sono i passi da compiere per gestire i momenti difficili e prenderci cura dei nostri bisogni, trasformando i conflitti e le delusioni in opportunità per crescere in amore e fiducia.
Tutto ciò ci rafforza e ci permette di imparare il linguaggio dell’intimità.
Imparare a comprendere, accettare e trasformare le nostre ferite – riscoprendo così la nostra essenza, la nostra naturale vitalità, gioia, amorevolezza e silenzio – è la strada che ci porta a crescere e a creare relazioni sane e mature.
In questo percorso, sia nelle sessioni individuali che nei gruppi, uso principalmente il modello del Learning Love e del Somatic Experiencing®, oltre alla meditazione come parte integrante del processo di crescita personale della persona.

il potere del femminile

Il lavoro che offro nello specifico per le donne, che ho deciso di chiamare “Il Potere del Femminile”, ha come metafora la crescita di un seme di Fiore di Loto che prima d’aprirsi alla sua bellezza e grazia deve passare attraverso un terreno scuro e fangoso. Ho sentito di dedicare e focalizzare parte del mio lavoro sulle donne, perché io stessa durante la mia vita e il lavoro su di me, ho incontrato molte difficoltà e paure che non mi permettevano di incontrare e abbracciare la mia femminilità e di conseguenza anche di incontrare le altre donne e l’uomo, da uno spazio di vulnerabilità, forza e verità. Il mio approcio si basa su tutte le competenze che ho: Learning Love, Focusing, Somatic Experiencing, Pre-natale e Nascita, Meditazioni Attive di Osho e sull’esperienza acquisita in determinati gruppi dove il focus era rivolto all’incontro con il femminile: “Time for Femmininity”, “Essenza di donna” e “Tantra decondizionamento della sessualità”.
Come donne, nella nostra vita, ci troviamo spesso ad affrontare situazioni che ci mettono alla prova. Per esempio: sostenere relazioni intime che siano soddisfacenti; provare confusione sul come esprimere la propria creatività; sentire la mancanza di energia e di un proposito.
Magari cerchiamo di soddisfare le nostre stesse aspettative o quelle della società e della famiglia riguardo al modo in cui dovremmo essere come persone, fidanzate, mogli, madri, amiche e lavoratrici.
Tutto questo ci allontana dalla nostra Energia Vitale e dalla nostra Essenza, che è come un fiore delicato; il quale ha la sua fragranza, la sua bellezza e il suo modo di esistere, che può anche essere selvaggio, nel senso che cresce e sboccia a modo suo e non ha niente a che vedere con il giusto o lo sbagliato. È semplicemente qualcosa che riguarda ciò che siamo e non ciò che facciamo.
Il lavoro si focalizza sui seguenti aspetti:
– imparare a come stare nel presente con i nostri sentimenti e accogliere ogni esperienza che la vita ci porta in ogni momento
– reclamare la nostra dignità – abbracciare e trasformare le nostre insicurezze e la vergogna
scoprire i nostri bisogni e imparare a esprimerli in modo semplice con una qualità di mutuo rispetto e comprensione
Il percorso può essere intrapreso sia attraverso le sessioni individuali che i lavori in gruppo, utilizzando la meditazione, la condivisione e il movimento corporeo per entrare in contatto con la propria intuizione, sensibilità e vulnerabilità, là dove risiede la nostra vera forza, il nostro Potere Personale.
Sarà possibile incontrare la propria femminilità esplorando che cosa significa per ognuna di noi essere donna e quali sono le nostre paure nel mostrarci esattamente così come siamo.
Nel caso dei gruppi esploreremo anche com’è per ognuna di noi essere con altre donne e come ci sentiamo nell’incontrarci da uno spazio di vulnerabilità, amore e sorellanza.

gravidanza consapevole

C’è una tribù in Africa Orientale in cui l’arte della relazione profonda è nutrita anche prima della nascita.
In questa tribù la data di nascita di un figlio non è il giorno effettivo della sua nascita né il giorno del concepimento, come in altri villaggi.

Per questa tribù la data di nascita è la prima volta che il figlio è un pensiero nella mente della mamma. Consapevole della sua intenzione di concepire un bambino con un particolare padre, la mamma va a sedere da sola sotto un albero. Lì si siede e ascolta fino a quando può sentire la canzone del bambino che spera di concepire. Una volta che l’ha sentita, torna al villaggio e la insegna al padre in modo che possano cantarla insieme mentre fanno l’amore invitando il bambino a unirsi a loro.

 

Dopo che il bambino è stato concepito, la mamma canta la canzone per il bambino che è nel suo grembo. E poi la insegna alle donne anziane e alle ostetriche del villaggio perché, durante il travaglio e al momento miracoloso della nascita, il bambino sia accolto con la sua canzone.

 

Dopo la nascita tutti gli abitanti del villaggio imparano la canzone del loro nuovo membro e la cantano al bambino quando lui cade o si fa male.
La canzone è cantata nelle occasioni di trionfo, nei rituali e nelle iniziazioni.

 

Diventa poi parte della cerimonia del suo matrimonio e, alla fine della vita, i suoi cari si riuniranno attorno al letto di morte e canteranno questa canzone per l’ultima volta.
– J.Kornfield, A path with heart: A guide through the perils and promises of spiritual life, Bantam, 1996

 

 

In questo percorso il focus è accompagnare la donna nel visualizzare e creare un utero accogliente.
Uno spazio dove il futuro bambino/bambina possa sentirsi accolto/a e dove la futura mamma possa imparare attraverso le sensazioni del proprio corpo, le proprie emozioni e paure a stare con esse e trasformarle, a gestire e ampliare la capacità di stare con gli eventi esterni e la profonda esperienza del portare dentro di sé un altro essere vivente, sentirlo crescere e darlo alla luce. Si tratta anche di entrare in un contatto gentile e profondo con se stessa, il proprio corpo, il proprio potere personale e il proprio potenziale come donna, compagna e madre.
L’altro passo è quello di lavorare per entrare in contatto con i propri bisogni e creare un “gioco di squadra” con il compagno, che diventerà papà, in modo da non isolare l’uomo che ha un ruolo fondamentale, per la donna si tratta d’imparare ad appoggiarsi e lasciarsi andare al sostegno del proprio uomo.
Si lavora anche sulle memorie corporee che molto spesso possono riaffiorare per una donna quando fa l’esperienza di essere incinta: rispetto alla sua propria nascita o se ci sono state delle interruzioni di gravidanza naturali o volute e trasformare le impronte traumatiche o magari il campo di paura o emergenza che può aver sperimentato, in modo da poter vivere lo spazio di madre in modo nuovo.
Inoltre, è previsto anche un percorso post-parto dov’è possibile lavorare su ciò che può aver creato delle esperienze traumatiche durante il parto o se ci sono delle difficoltà nel connettersi con il proprio bebè, usando lo strumento dell’imprinting di nascita e prenatale è possibile anche poter lavorare con il bebè sul completare alcune fasi della nascita che non sono andate come avrebbe avuto bisogno. Così che madre e bambino possano trovare la loro danza di connessione.
Questo percorso non vuole sostituirsi a un corso pre-parto, ma vuole essere un approccio complementare per lavorare anche a livello fisiologico/energetico/corporeo su questo aspetto della vita di una donna e di un uomo nell’esperienza dell’atto creativo della nascita, dell’accoglienza di un nuovo essere umano in un campo di benvenuto, fare insieme l’esperienza della creazione di una famiglia.

©Amy Haderer-Swagman

www.themandalajourney.com

mandalaproject.wordpress.com